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Ringraziare desidero

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In quest’ora della sera da questo punto del mondo Ringraziare desidero il divino labirinto delle cause e degli effetti per la diversità delle creature che compongono questo universo singolare ringraziare desidero per l’amore, che ci fa vedere gli altri come li vede la divinità per il pane e il sale per il mistero della rosa che prodiga colore e non lo vede per l’arte dell’amicizia per l’ultima giornata di Socrate per il linguaggio, che può simulare la sapienza io ringraziare desidero per il coraggio e la felicità degli altri per la patria sentita nei gelsomini e per lo splendore del fuoco che nessun umano può guardare senza uno stupore antico e per il mare che è il più vicino e il più dolce fra tutti gli Dèi ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole e per noi per quando siamo ardenti e leggeri per quando siamo allegri e grati per la bellezza delle parole natura astratta di Dio per la scrittura e la lettura che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo per la quiete della casa

Benedizione Celtica

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  Benedizione Celtica Che la luce del cuore ti guidi. Che la luce della tua anima benedica il lavoro che fai con il segreto amore e calore del tuo cuore. Che tu veda in ciò che fai la bellezza della tua anima. Che la sacralità del tuo lavoro porti guarigione, luce e rinnovamento a quanti lavorano con te e a quanti vedono e ricevono il tuo lavoro. Che il tuo lavoro non ti venga mai a noia ma liberi in te sorgenti di rinnovamento, ispirazione ed entusiasmo. Che tu sia presente in quello che fai. Che tu non ti smarrisca mai nella vacuità dell’assenza. Che il giorno non sia mai un peso per te. Che l’alba ti trovi desto e attento, pronto ad affrontare la nuova giornata con i suoi sogni, le possibilità e le promesse. Che la sera ti trovi felice e appagato. Che tu possa entrare nella notte beato, protetto e difeso. Che la tua anima possa placarti, portarti consolazione e rinnovamento. Vi dedico, con tutto il cuore, questa benedizione celtica, augurando, a ciascuno di noi, di portare Luce e Gi

Ipersensibilità: come fare per non soffrire?

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COME TRASFORMARE QUESTA MIA IPERSENSIBILITA' IN MODO DA NON SOFFRIRE PER QUELLO CHE PERCEPISCO ED UTILIZZARLA INVECE SOLO PER CIO' CHE MI FA STARE BENE? "Quando una persona è sensibile è impossibile che non soffra, anima cara, anche solo per ciò che il dolore degli altri le può causare, e il mondo è pieno di persone che soffrono; allo stesso tempo c'è da tenere in considerazione il fatto che tu hai una coscienza molto sviluppata che ti permette di entrare dentro alle cose, alle situazioni, ai fenomeni. Non sei scollegata dal resto. E' come chiedere: "Come faccio a non sentire la fame se non mangio?", è illusione. Ciò che puoi modificare del tuo percepire è abbassare il livello delle aspettative che hai verso gli altri, verso l'esterno, in modo da non sentirti una vittima, ma colei che, nonostante le difficoltà, trova il modo di emergere e di trasformare in una vittoria (l'apprendimento) ciò che ha vissuto. L'Amore si espande, anima cara, raffo

Santa Lucia il buio porta via

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FOTO: SHUTTERSTOCK Oggi mi sono dedicata, con gioia, ad un'usanza che vedevo praticare, da bambina, ai miei nonni in Croazia. Seminavano in questo giorno, 13 Dicembre, dedicato a Santa Lucia, la santa della Luce, dei chicchi di grano in un piatto, come simbolo di fertilità e di nuova vita. In base alla crescita di questo grano, si poteva vedere se l'anno sarebbe stato prospero o meno. Il giorno di Natale, questo piatto veniva messo in tavola, decorato con una candela al centro. Dal 13 dicembre al 25 Dicembre, questi chicchi germogliavano e davano piantine che crescevano di molti centimetri, ed era una gioia vedere questi fili di un verde acceso, posizionati accanto al pane fatto in casa. L'elemento dominante di questa festività è la Luce, intesa sia come elemento esteriore collegato al sole ed al suo ciclo di prossima nascita (ci troviamo in vicinanza del solstizio invernale), sia come capacità di vedere attraverso una "vista interiore". La luce è considerata com

Prendersi cura di Roberto Potocniak

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PRENDERSI CURA Se non sappiamo prenderci cura di ciò che sta vicino, non ha senso preoccuparsi di ciò che sta lontano. Se non desideriamo occuparci di ciò che sta in basso, non potremo occuparci di ciò che sta in alto. L'esistenza è strutturata in modo che, essa non ti permette di accedere alle sue parti "alte" se prima non ti sei preso la responsabilità di quelle più basse. Bisognerebbe esaminare la propria mente, riguardo a ciò. Non ha alcun senso discutere di astrofisica, solo perché abbiamo letto qualche semplice articolo, facendosi passare per degli intellettuali, se poi non sappiamo fare neanche un'equazione di primo grado. Chi stiamo cercando di convincere? Farsi passare per ciò che non si è, non serve a niente e a nessuno. Perdere tempo a disquisire sull'amore universale quando dimentichiamo di dare da mangiare al gatto e non ascoltiamo le esigenze di nostro figlio, significa che manchiamo di chiarezza e di senso di "scala e relatività". L'eg

Affermare i propri bisogni

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"E' rischioso affermare i propri bisogni, si, è rischioso, perché dovrai rinunciare ad avere l'approvazione di tutti che, comunque, già non avresti in partenza, perché non è proprio possibile averla." Se sei una persona divorziata, ad esempio, non avrai dalla tua parte coloro che sono contro il divorzio; se sei carnivoro avrai contro le persone che seguono un'alimentazione vegetariana, e così via. Si può avere paura di essere sinceri per il timore di essere giudicati, allontanati, puniti. Il fatto di poter essere sinceri, senza temere il giudizio esterno, ci permette di stare in quella condizione in cui si abbandona il bisogno di nascondersi, dando così a sé stessi l'opportunità di essere VISIBILI. Poter avere quello che meritiamo per quello che siamo. Anche il nostro corpo ci ringrazierà per questo nuovo stato di libertà: la pancia che si sgonfia, che si rilassa, il peso della testa che si alleggerisce.... Se già in partenza ci occultiamo per compiacere gli a

Ce l'hai fatta!

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Tempo fa, ho letto delle parole che mi hanno parecchio colpito, le riporterò in seguito. Le ha scritte una donna che stimo enormemente a livello artistico, in quanto la sua arte è al servizio di un risveglio della coscienza delle persone. Racconta storie vere, non fa morale, offre spunti di riflessione verso ciò che può rendere liberi umanamente ed emotivamente. Ciò che ha scritto, mi fa ricordare il sapore delle parole che ho gustato, inebriata, in uno dei miei libri preferiti, scritto da Goethe, in cui parla dell'importanza del dire un "Si" completo, totale, alla verità della propria Essenza, e ancora mi vengono i brividi mentre lo scrivo! E' un'attrice, drammaturga e regista che ha vinto parecchi premi prestigiosi, eppure, ecco cosa scrive circa il valore di un percorso che si sceglie: "C’è una frase che forse non riesco a capire “ce l’hai fatta!” (non è rivolta a me, o almeno non solo, ma la leggo spesso nei post) Ce l’hai fatta! Come se determinasse un a

Persefone e il coraggio di vedere

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La statua che vedete alle mie spalle rappresenta Persefone, figura dalla quale mi sento molto ispirata. Persefone, chiamata anche Kore, è la Dea della Primavera e Regina dell'Oltretomba. Possiamo definirla "viaggiatrice tra i mondi". Rappresenta il ciclo delle stagioni, il mistero della vita che si rinnova, morte e rinascita, matrimonio e fertilità della Natura. Vive tra la realtà ordinaria e quella non ordinaria. Ci parla dell'importanza di mettere sé stessi in comunicazione con il proprio mondo profondo, ricercando il significato e la comprensione di quanto scopriamo in esso. AVERE IL CORAGGIO DI VEDERE, al di là dei condizionamenti sociali, al di là del desiderio di compiacere gli altri. Tu chi sei? Cosa vuole emergere da te? Cosa vuole manifestare la tua anima? Persefone è un archetipo antico, ci parla di un grande potere di trasformazione, che può essere utilizzato per sviluppare le nostre qualità (anche quelle più nascoste) e per identificare i propri progetti d

Sentirsi apprezzati

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COME SI FA A RITROVARE LA FORZA PER CONTINUARE QUANDO NON CI SI SENTE APPREZZATI? E' importante confidare sul fatto che ognuno ha la sua strada, le sue idee, le sue esperienze da fare per apprendere, per ricordare la propria origine divina. Se ci si mette a dare conto a tutti, a inceppare il proprio ritmo vitale per insoddisfazione verso una mancata gratificazione che viene dall'esterno, si  può andare incontro ad un blocco che ritarda il nostro sviluppo. Ognuno proietta sugli altri i propri limiti, le proprie abilità sintantoché non ne diviene consapevole. Quindi che fare quando qualche esperienza si rivela spiacevole o addirittura dolorosa? Prenderne atto, capire dove finisce l'immaginario altrui e dove inizia il nostro. E' facile, alle volte, cascare nella tentazione di aggrovigliare i fili che ci uniscono agli altri, ma lo scopo è far chiarezza e portare luce dentro di noi. Io non sono te e tu non sei me, seppure uniti da un'unica direzione: quella dell'evol

Amare sé stessi

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 AMARE SE' STESSI VUOL DIRE IRRADIARE UNA LUCE CHE DIFFICILMENTE PASSA INOSSERVATA. "Cosa devo sapere e come posso superare le mie paure e resistenze e il terrore di rimanere sempre sola e non incontrare l'amore?" "Il vero terrore che provi è quello di non amare te stessa. Hai sempre avuto grande sensibilità e apertura mentale verso gli altri, verso le loro condizioni, mentre raramente ti sei data una pacca sulla spalla, dicendoti: "Beh! Che brava sono stata! Guarda cosa sono riuscita a fare!". E' come se tu, anima cara, instaurassi con gli altri, nella coppia più che altro, legami di dipendenza; qualora tu riuscissi ad amare te stessa, a renderti conto di avere importanza, non sentiresti più questo panico di non trovare l'amore, affliggendo te stessa nel disagio, con questa sensazione di scarsità, di essere tra "quelli che non possono".  Amare sé stessi vuol dire irradiare una luce che difficilmente passa inosservata. Tutti si sentono

Salvami

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  Salvami, da chi conosce tutte le risposte. Da chi non ha dubbi, dalle strade rette e da chi sa sempre dove arriverà. Dammi Incroci e scorciatoie, porte da varcare, passaggi nascosti da scoprire. Salvami dai pulpiti e dalle cattedre. Salvami, da chi non si perde mai. Dammi il coraggio di sbagliare, l’umiltà di tornare indietro. Salvami, dai sempre giusti dai sempre buoni Dammi Il tempo di chiedere perdono, a tutte le parti di me, che ho abbandonato e ferito durante il viaggio . Salvami dalle certezze assolute. Dammi Il desiderio di ricredermi e ricominciare. Emanuela Pacifici Illustrazione di Victoria Audouard

Umiltà

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Maestri, cosa mi è dato sapere circa l'umiltà? Mi appare un'alta montagna, dalla cima innevata. "Cosa vuol dire questo?". "E' come se la mancanza di umiltà fosse una sorta di cappuccio che copre il nostro prezioso valore". "E da cosa dipende l'averlo o il non averlo?". "E' come se, per tutta la vita, una persona desiderasse  essere vista  e faccia di tutto per mettersi in mostra, ma con tutto il chiasso a cui dà vita ottiene solo la capacità di essere un repellente per gli altri in quanto tra ciò che di più disagevole ci possa essere in una relazione è il fatto di  non poter ascoltare davvero il cuore dell'altra persona  perché sempre intenta a fare uno show sopra ad un piedistallo. Ci sono poi dei momenti in cui questa persona osa mostrarsi per quella che è, magari in un terreno dove non si sente minacciata e lì sgorgano le lacrime da parte sua perché è quasi sempre una persona che ha  forti sofferenze in atto  e dall'altr